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in copertina: Cattleya aclandiae| © Società Felsinea di Orchidofilia APS

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🇧🇷 Descritta dal botanico inglese John Lindley nel 1840. Endemica del nord-est del Brasile, ha un areale ristretto allo stato di Bahia dove cresce epifita nelle zone costiere a un’altitudine di 100-400 metri. È una Cattleya bifoliata di dimensioni contenute, a sviluppo simpodiale, che forma pseudobulbi di lunghezza 8-12 cm e foglie lunghe fino a 5-8 cm. I fiori sono molto grandi in rapporto alle dimensioni della pianta e sono di lunga durata, cerosi e molto profumati.

💦 🚿 Irrigazioni
Regolari dalla primavera all’autunno, leggero riposo in inverno con l’abbassarsi delle temperature minime e della quantità di ore di luce.

🍽 😋 Concimazioni
Regolari tutto l’anno, preferibile microfertilizzazioni (dosi basse e costanti) con concime bilanciato, calcio, magnesio e biostimolanti.

🌤 💡 Illuminazione
Intensità alta, sole diretto (schermato nelle ore centrali estive), emisfero nord.

🤒 🌡 Temperature
Intermedia-calda, minime non inferiori ai 18 gradi a meno di tenere la pianta asciutta nel leggero riposo invernale.

💨 🧖 Ambiente
Umidità medio alta (UR almeno 60-70%) e ben ventilato specialmente con l’alzarsi della temperatura massima e dell’umidità.

🏠 🪴 Substrato
Molto sensibile agli eccessi di umidità e altamente predisposta ai marciumi radicali. Consigliata su zattera a radice nuda (non ama lo sfagno) condizione che però richiede umidità sopra l’80%; in alternativa in cestello con bark di pezzatura grossa e carbone vegetale naturale.

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In foto la Cattleya aclandiae coltivata da Luca Michelotto.

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