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in copertina: Gastrochilus acutifolius | © Società Felsinea di Orchidofilia APS

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🇮🇳 🇨🇳 🇳🇵 🇻🇳 Descritto nel 1833 come Saccolabium acutifolium dal botanico inglese John Lindley e in seguito riclassificato nel 1891 come Gastrochilus acutifolius dal botanico tedesco Carl Ernst Otto Kuntze. Originario dall’Himalaya alla Cina (Sud-ovest di Yunnan) dove cresce epifita, a sviluppo monopodiale, nelle foreste primarie semidecidue a un’altitudine di 700-900 metri. La pianta, di dimensioni medio-piccole, sviluppa dall’apice foglie lineari, oblunghe e acuminate; l’infiorescenza racemosa è a portamento corimboso (i pedicelli fiorali sono progressivamente più corti così che, pur partendo da posizioni diverse sull’asse dello stelo, i fiori risultano disposti tutti sullo stesso piano), densa fino a 8 o più fiori profumati, lunga 5 cm.

💦 🚿 Irrigazioni
Regolari dalla primavera all’autunno, da ridurre sensibilmente in inverno con l’abbassarsi delle temperature minime e della quantità di ore di luce.

🍽 😋 Concimazioni
Regolari tutto l’anno, preferibile microfertilizzazioni (dosi basse e costanti) con concime bilanciato, calcio, magnesio e biostimolanti.

🌤 💡 Illuminazione
Intensità medio-alta, sole diretto (schermato nelle ore centrali estive) emisfero nord.

🤒 🌡 Temperature
Intermedia/intermedia-calda, minime non sotto i 14 gradi a meno di tenere la pianta asciutta nel leggero riposo invernale.

💨 🧖 Ambiente
Umidità medio-alta (UR almeno 70%) e ben ventilato specialmente con l’alzarsi della temperatura massima e dell’umidità.

🏠 🪴 Substrato
Sensibile agli eccessi di umidità. Consigliato su zattera a radice nuda o con un sottile strato di sfagno, condizione che però richiede umidità sopra il 70%; in alternativa in cestello con bark di pezzatura medio-grande e carbone vegetale naturale.

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In foto il Gastrochilus acutifolius coltivato da Glerta Sadedini.

Gastrochilus acutifolius

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